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Capitolo estratto dal libro di Peter Gelderloos “Come la nonviolenza protegge lo stato”, 2012
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Capitolo estratto dal libro di Peter Gelderloos “Come la nonviolenza protegge lo stato”, 2012
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Le condizioni per il consenso nelle interazioni sono ciò che ci permette di avere buone relazioni con le altre persone (e con noi stesse). Se non ci sentiamo libere, sicure e capaci di sintonizzarci con noi stesse e di comunicare ciò che sentiamo alle altre, allora non possiamo raggiungere il consenso in nessuna interazione specifica; non possiamo essere pienamente noi stesse nella relazione: staremo nascondendo le parti vulnerabili, condividendo solo alcune parti di noi stesse.
Come possiamo costruire le nostre relazioni con le altre e con noi stesse per rendere possibile il consenso? Di quali sistemi e strutture di supporto abbiamo bisogno per farlo? Questo è ciò che esplora questa zine.
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Questa è la traduzione di un breve articolo della scrittrice e redattrice Maisha Z. Johnson che ci illumina – con linguaggio accessibile e ragionamenti basilari – sul controverso mondo dell’appropriazione culturale, dandoci pure qualche dritta su come avanzare nel lavoro di distruzione del nostro razzismo interiorizzato. Enjoy it e facciamocela.
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L’idea di questo libro è quella di esaminare le dinamiche relazionali tra persone queer/non etero-cis in cui in un qualche modo si agisce potere. Parleremo di alcuni meccanismi di potere che esistono, a gradi diversi, in tutte le relazioni. Ci sono un sacco di altre dinamiche relazionali che non riguardano l’agire potere, che possono far soffrire, ma non ne parleremo qui. All’inizio il testo parlava principalmente di relazioni abusive, ma il contenuto si è parecchio ampliato con il tempo. Perché dovremmo metterci in discussione rispetto alle nostre dinamiche dominanti solo quando creano delle relazioni abusive?
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Opuscolo impaginato con font Sylexiad Sans Thin, per una lettura facilitata per persone dislessiche
Il femminismo materialista, per sua natura anti-essenzialista, è emerso dopo il 1968 e ha rappresentato la principale corrente del femminismo radicale in Francia. Dai primi anni 2000, gli approcci femministi materialisti sono stati ripresi da blogger trans vicine alla sinistra radicale, prima con la pubblicazione di articoli su alcune ‘zines, poi anche in ambito accademico, per riflettere sul posizionamento delle persone trans nelle relazioni tra classi di sesso. Pur non condividendone alcuni punti abbiamo deciso di tradurre e diffondere alcuni di questi testi, perché sono quantomeno un tentativo di elaborazione politica dell’esperienza trans da un punto di vista trans, qualcosa di cui abbiamo estremamente bisogno, specialmente in tempi in cui i soggetti più vari si spendono a parlare continuamente di noi al nostro posto.
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La sessualità trans è una cosa complessa, bella e sfaccettata. I numerosi stereotipi alimentati senza nessun particolare ordine di priorità dal porno mainstream, dalla società cisnormativa, dalle istituzioni patologizzanti non fa che renderla ancora più complessa, al punto di alienare le persone trans dalla loro stessa sessualità. Abitare un corpo che ha attraversato molteplici pubertà è un’esperienza meravigliosa ma, come per ogni pubertà che si rispetti, manca un “manuale di istruzioni”, e in questo caso manca in modo ripetuto e perpetuo.
Quando manca lə cuginə più grande a cui andare a chiedere, l’internet è saturo di rappresentazioni aberranti che ti ritraggono come una chimera del sesso, e le persone che hanno in carico gli aspetti medicali della tua sessualità fanno spallucce e ti confinano in una lettura che lascia spazio solo alla disfunzionalità e mai al desiderio, è facile finire per chiedersi: “ok, come si scopa con questo corpo?”. E quando anche si potrebbe far buon uso di un po’ di esperienza empirica (i.e. quando si finisce a scopare), ci si ritrova spesso a spiegare allə partner “ok, devo spiegarti come si scopa con questo corpo”.
Questa zine è un tentativo di fare un po’ di luce su una sessualità che viene sistematicamente misrappresentata. Cosa fare di un corpo i cui stimoli sessuali si rimappano? Hic sunt leones: Servono dei riferimenti, e questa zine ne è piena.
L’esigenza di tradurla viene dal desiderio di renderla accessibile ad una comunità (quella italiana), che solo da poco sta sviluppando degli strumenti di condivisione dei saperi, che a volte risultano acerbi. La speranza è che questa zine contribuisca non solo al sapere collettivo, ma che inneschi nuove discussioni, nuove esplorazioni, nuove rappresentazioni. È uno stimolo a prendere atto delle (tante) cose che non vanno, a problematizzarle, a risolverle.
Non è una zine per sole persone trans, non è una zine per sole persone trans+amanti (anche perché tuttə potreste trovarvi coinvoltə in un affaire con una persona trans!), è una zine per tuttx, per chiunque abbia voglia di ripensarsi, di colmare le (troppe) lacune sul lessico e sul significato costruito attorno ai corpi trans, ritrovando ed inventando il proprio.
Il ricavato della distribuzione di questa zine andrà esclusivamente destinato a casse di solidarietà trans e per persone queer in lotta.
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Marius Mason è un anarchico, ecologista e antispecista che sta scontando quasi 22 anni di carcere per atti di danneggiamento della proprietà realizzati in difesa degli ecosistemi. Ha fatto coming out come persona trans nel 2014, e da allora si è mobilitato da dentro il carcere anche per l’avanzamento delle rivendicazioni delle persone trans, oltre che per accedere al proprio percorso di affermazione di genere. In questo opuscolo viene rinarrata brevemente la sua storia, ed è inclusa la traduzione del suo ultimo scritto redatto in occasione dell’11 giugno 2024, Giornata internazionale di solidarietà allx prigionierx anarchicx di lunga detenzione.
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Questo opuscolo è stato realizzato da persone neurodivergenti che hanno esperienza diretta delle situazioni descritte: attacchi di panico, meltdown, shutdown. La guida è stata pensata per chiunque senta la necessità di informarsi e provare a costruire dal basso una forma di sapere pragmatico, oltre che teorico, sulla gestione di episodi di crisi e malessere, in un’ottica di autogestione dei luoghi che attraversiamo. Questo perchè crediamo nella possibilità di rendere accoglienti e maggiormente attraversabili certi spazi, come gli spazi occupati e/o autogestiti, anche per chi è strutturalmente escluso da quei momenti e contesti di socialità che la società del consumo costruisce e mette a disposizione.
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“Scioperi, blocchi, cortei selvaggi”. Lo slogan fu ripetuto più volte. Le scarse forze di polizia sarebbero state presto sopraffatte se l’incantesimo si fosse avverato.
In questa storia breve, due ragazze trans si incontrano, si piacciono e combattono l’idra fascista in una Francia distopica, non troppo distante dalla realtà.
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Materiale analitico sul capitalismo, il sessismo, l’omotransfobia e il razzismo in chiave anarchica se ne trova e ben venga che continuino ad esserci persone che utilizzano questa modalità ma, ora più che mai, c’è bisogno anche di materiali che escono dalla logica dei discorsi. Contenuti che sorpassando l’analisi colpiscano direttamente la nostra pancia permettendoci di viaggiare nel mondo delle sensazioni e delle emozioni. E’ per questo motivo che abbiamo pensato di raccogliere in un opuscolo alcune poesie di Audre Lorde, poetessa nera lesbica e femminista.