Il trip schizofrenico e la transessualità, di Mario Mieli

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E’ tempo di frenare la macchina del sistema e arrestarla: è tempo di (ri)conquistare il pianeta e noi stessi, se non vogliamo che la macchina che l’uomo ha costruito, e che si è poi autonomizzata volgendoglisi contro, finisca davvero per provocare una completa catastrofe. Adeguarsi al sistema significa accettare lo sterminio che contro di noi esso sta perpetrando; vuol dire farsene complici.
Il tempo stringe: nè si può più sostenere il potere sotto sotto continuando a identificarsi con una Norma sessuale che gli è funzionale e consona, che ci separa gli uni dagli altri e le une dalle altre poichè si regge sulla condanna dell’omosessualità, che ci separa gli uni dalle altre perchè contrappone gli uomini alle donne, che ci separa da noi stessi poichè si fonda sulla repressione del nostro desiderio polimorfo, ricchissimo, transessuale.
Mario Mieli, 1977

Verso l’insurrezione queer

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Con “queer”, intendiamo “guerra sociale”.
E quando parliamo di queer come conflitto con ogni forma di dominazione, è quello che intendiamo.
Se vogliamo genuinamente ridurre in rovina questa totalità, dobbiamo porre una rottura. Non abbiamo bisogno di inclusione nel matrimonio, nell’esercito e nello stato. Abbiamo bisogno di distruggerli. Basta politici gay e poliziotti gay. Dobbiamo rapidamente articolare un grande spacco tra la politica di assimilazione e la lotta per la liberazione. Abbiamo bisogno di riscoprire la nostra eredità di rivolta come anarchici queer. Dobbiamo distruggere le costruzioni della normalità, e creare piuttosto una posizione basata sulla nostra alienazione dalla normalità, una capace di distruggerla. Dobbiamo usare queste posizioni per istigare le rotture, non solo dalla maggioranza assimilazionista, ma dal capitalismo stesso. Queste posizioni possono diventare strumenti di una forza sociale pronta a creare una completa rottura con questo mondo.

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Cosa vogliono dai nostri corpi?

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Genere e genitali costituiscono la roccaforte del controllo che vincola ogni persona ad un ordine sociale che ha serie difficoltà a tollerare la diversità o il cambiamento” (Jamison Green)

Indice:

1. Introduzione. La variabilità sessuale,
la teoria queer

2. Transessualismo: cos’è

3. La discriminazione di genere.
Transfobia e sessismo

4. Il controllo di genere. Perchè ci controllano

5.  Il “gay” non esiste. Comportamento o identità?

6.  L’ambiguità intollerabile.  Sesso, ermafroditi, maschi e femmine

7.  Binarismo di genere. Conclusioni

LAVOMATIC, Laviamo i panni sporchi in pubblico – Spunti di riflessione sulle violenze di genere nel movimento antiautoritario

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Questo testo è un tentativo di affrontare concretamente la questione delle violenze sessiste di genere nella scena anarco-squat-libertaria.

Per una maggiore responsabilizzazione nei rapporti personali, perché il personale è politico.

Per riflettere sugli effetti della nostra costruzione sociale, sui rapporti di dominio e oppressione sessista, per capire come e perché scaturiscono situazioni di violenza di genere, come affrontarle, gestirle e prevenirle.

Per ricordare che non reagire è una scelta con conseguenze concrete.

marzo 2010 – tradotto dal francese

Contatti: melma @ grrlz.net

Scagliare una pietra al patriarcato. Anarchia e femminismo

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Il patriarcato opprime le donne
per mano degli uomini.
Il sessismo è la sua arma.
La costruzione binaria dei ruoli di genere è l’arbitraria differenza sulla quale è basata
la gerarchia uomo/donna.
Il femminismo lotta contro quest’oppressione.
Il movimento antigender lotta contro
i ruoli di genere imposti, sia per le donne, che per gli uomini.

Il femminismo anarchico rappresenta la liberazione da entrambe le catene sociali che ci impediscono di vivere appieno le nostre individualità.

melma @ grrlz.net