Le TERF sono fasciste? Terf, complottismo e queerfobia

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L’opposizione al movimento delle TERF (‘Trans Exclusionary Radical Feminist’) va inquadrata nella più generale lotta contro ogni forma di fascismo, poiché le TERF incarnano una variante specifica del fascismo.
La caratteristica del movimento delle TERF è di essere composto da donne cisgender, bianche, economicamente privilegiate. La preservazione di questi privilegi e del tipo di femminilità a essi associati è ciò che le spinge a salvaguardare i rigidi confini patriarcali del genere a scapito di donne trans, uomini trans e persone dal genere non conforme.
È qui che arriviamo al vero cuore del TERFismo, e al punto in cui si allinea con il fascismo come movimento più ampio: il TERFismo è una forma di queerfobia specializzata, velata ed estrema. E come forma di fascismo va contrastato, con ogni mezzo necessario.

Smantellare il privilegio cissessuale e altri testi di Julia Serano

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L’attivista transfemminista Julia Serano analizza in questi testi il funzionamento del privilegio cissessuale, ovvero l’utilizzo di un doppio standard per promuovere l’idea secondo cui i generi trans siano diversi e meno legittimi dei generi cis; le modalità specifiche di discriminazione subite dalle donne trans (transmisoginia); i termini che utilizziamo per definire la nostra esperienza di genere.

“È solo allontanandosi dall’idea che vi siano sessi “opposti” e lasciandosi alle spalle i valori culturali che vengono assegnati alle espressioni di femminilità e mascolinità, che sarà possibile avvicinarsi finalmente alla parità di genere. Combattendo contemporaneamente il sessismo oppositivo e il sessismo tradizionale, possiamo rendere il mondo un posto più sicuro per quellx di noi che sono queer, quelle di noi che sono femminili e per quelle di noi che sono femmine, rafforzando così le persone di ogni genere e sessualità.”

E allora gli stupratori? Un approccio anarchico al crimine e alla giustizia

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E allora gli stupratori? (What about the rapists?) è un insieme di testi che si focalizzano sui processi di responsabilizzazione basati sulla Giustizia Trasformativa (GT), prendendo come esempi dei processi avviati in ambienti anarchici per far fronte alle violenze sessuali ai danni di soggettività donne e/o trans. Tale insieme di testi ci permette di pensare a nuove modalità di risoluzione dei conflitti che puntino ad una trasformazione radicale (che vada quindi alla radice del problema) degli individui coinvolti e di conseguenza delle comunità che li circondano.

In questa zine verranno affrontati vari punti, tra cui: cos’è la giustizia trasformativa e come funziona; cos’è un processo di responsabilizzazione; perché questi processi sono importanti ai fini di una trasformazione profonda della società; quali sono le insidie e i contro di tali processi…