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Quando la mente si innalza al di sopra dei nomi e delle forme, non può che toccare il punto in cui anche le divisioni sessuali vengono superate.
Né uomo né donna, ma uomo e donna insieme: questo è l’androgino. Fanciullo malioso, nel mito greco assunse in un solo nome, Ermafrodito, quello dei divini genitori, Ermes e Afrodite, e si fuse in un liquido abbraccio con una ninfa. Ma non è solo fra gli dei della Grecia che troviamo una traccia inquietante della differenza negata. Nel vertiginoso resoconto che Elémire Zolla ci offre in questo libro, l’androgino è una costante nella cultura di tutti i popoli, traspare nelle immagini leonardesche di san Giovanni Battista, assume le vesti di personaggi letterari come l’Orlando di Virginia Woolf, dona una fisionomia indimenticabile agli sciamani di Castaneda. Fascino, inquietudine, turbamento: questo è il modo di agire di un archetipo. Quello dell’androgino ci svela una verità intima e profonda: l’elusività della sessualità umana.

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