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Testimonianza di una femminista/antifascista bulgara comparsa nel 2012 sui legami tra cultura dell’alcol e cultura dello stupro.
“Il fatto di esser ubriac* non legittima la partecipazione alla cultura dello stupro e non ho nessuna voglia di vivere in una società/scena/giro che accetta degli abusi sessuali, verbali o fisici. Non ho voglia di dovermi rassegnare, di dover lasciare il posto dove sono, ancor di più se non sono io il problema. No, il problema non sono io, né l’alcool, ma ciò che facciamo di noi. Quello che ci infliggiamo collettivamente sottomettendoci alla prassi della cultura alcolica.”