Femminismo e lotta armata nell’Italia degli anni ’70

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“Questa raccolta di documenti costituisce l’inizio di una ricerca che sto compiendo. Nonostante sia lungi dall’essere finita, ho pensato che poteva essere interessante cominciare a pubblicare il materiale da me raccolto. Il tema è vastissimo, ho selezionato qualche documento come spunto di riflessione su quattro dei molti aspetti che lo compongono.
Il primo aspetto su cui ho concentrato la mia ricerca sul rapporto tra femminismo e lotta armata, nonché il più documentato, è sulla guerriglia femminista. Un’introduzione, una breve cronologia di azioni dirette femministe con qualche comunicato di rivendicazione e un racconto costituiscono il capitolo «Guerriglia femminista».
Gli altri tre aspetti rappresentati dai documenti che ho scelto sono uniti nel capitolo «Donne tra lotta armata e femminismo». Essi sono: lo sguardo delle donne militanti nella lotta armata sul femminismo, i ruoli di genere all’interno della lotta armata, lo sguardo del movimento femminista sulla lotta armata”.

Milano 2013 melma @ grrlz.net

Quando il femminismo è transfobico. Pensieri iniziali sull’abolizione del genere

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L’interessante contributo di una femminista anarchica queer riguardo a come alcune concezioni sul genere, anche diffuse tra alcune femministe, possano avere derive transfobiche e autoritarie. In particolar modo problematiche vengono considerate le teorie che concepiscono femminilità e mascolinità come attributi unicamente legati ai concetti di sottomissione/dominio, senza tenere in conto anche i fattori dell’auto-identificazione personale, dell’ espressione e delle inclinazioni di genere di chiunque rientri o meno nel binarismo di genere.

Il corpo costruito, di Colette Guillaumin

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Questo opuscolo parla della costruzione sociale del sesso. Il concetto di base é che il corpo umano non può che essere sessuato. Non esistono individui neutri, dalla nascita veniamo socializzat* come maschi o come femmine, bambini e bambine, uomini e donne. In ogni interazione sociale, il nostro cervello é abituato a cercare di individuare il sesso e il genere della persona che si trova di fronte in modo da capire quali sono i comportamenti adeguati alla situazione.
Questo testo ha diversi aspetti interessanti, perchè analizza e descrive nei dettagli una serie di dinamiche (interventi diretti sui corpi, occupazione dello spazio, immobilizzazione delle donne…) che troppo spesso passano inosservate, ma che sono una parte essenziale della perpetuazione dei ruoli di genere e dei rapporti di potere tra di essi. La banalità e la «naturalezza» di alcuni comportamenti hanno in realtà una funzione precisa nella distribuzione sociale del potere.

Terrore Anale di Beatriz Preciado

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Terrore Anale di Beatriz Preciado viene pubblicato in Spagna insieme alla riedizione de “Il desiderio omosessuale” di Guy Hocquenghem (Melusina, 2009) e crea con questo un dialogo radicale che, a distanza di una trentina d’anni, ne revisiona le posizioni e rende l’ano protagonista di una strategia politica per terrorizzare e sfidare l’eteronormatività totalitaria.

Prenderlo in culo o no? E’ questa la questione

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Quest’opera contiene la trascrizione di una conferenza realizzata dal professor H-K. Schmurgle, in cui si difende la tesi dell’esistenza di un orgasmo maschile anale che si aggiungerebbe al godimento provocato dalla sola stimolazione del pene. Egli propone anche qualche pista per comprendere la posta in gioco legata ai glutei maschili e al sacro retto.
Il testo è seguito in appendice da tavole anatomiche inedite e da un manifesto che rivendica il riconoscimento di un campo più esteso di zone erogene nell’uomo.

Cose di me che mi spaventano

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Riflessioni personali per cercare di superare la supremazia maschile

“Bisogna spronare quelli che hanno privilegi dovuti al genere, perchè esaminino le loro emozioni (o le loro paure) dal punto di vista dei loro privilegi. Dico questo perchè penso che anche gli uomini soffrano del patriarcato, disumanizzando le loro capacità di esprimere o capire le loro emozioni.”

“Precedentemente mi ero chiesto spesso, e in silenzio, perchè dovevo parlare costantemente di genere e razza; ora, la domanda si è invertita: com’è possibile che non pensiamo a questi temi quotidianamente?”

 

Riflessioni sul Privilegio – Affinity # 1

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Gli anarchici che hanno una seria intenzione di sbarazzarsi delle gerarchie hanno bisogno di vedere come loro stessi beneficiano
individualmente da diversi tipi di privilegio, e quindi lavorare per lo smantellamento dei sistemi che rendono possibili quei privilegi.
Tuttavia, quando si fa notare il privilegio a persone che lo possiedono, è raro che vogliano impegnarsi in questo. Arrabbiarsi, mettersi sulla difensiva, sminuire le questioni sollevate e mettersi a parlare invece delle loro esperienze di pregiuzio sono atteggiamenti molto più comuni.

Raccolta di esperienze e riflessioni sulla cultura dello stupro

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I racconti e le riflessioni raccolte in questo opuscolo parlano di esperienze di vita reale, di persone che di fronte a violenze sessuali e stupri hanno avuto il coraggio di alzare la testa nonostante fossero circondate da un ambiente ostile che per gran parte non credeva alle loro storie.

Da sole, o con la solidarietà ed il supporto di poche altre, hanno trovato le parole per descrivere quello che hanno vissuto, prendendo coscienza dell’importanza di condividere la loro storia per stare meglio, per reagire, per comunicare con chi ha vissuto esperienze simili e per agire contro queste violenze sessiste.
La speranza é che la lettura di questi testi susciti non solo un dibattito ma la condivisione di racconti di esperienze tra persone fidate e solidali e più in generale una presa di posizione collettiva di fronte a situazioni simili.

Per critiche, consigli, domande, altre copie di questo opuscolo o qualsiasi altra cosa
scrivi a: partypooper@riseup.net

Verso un ecofemminismo queer, di Greta Gaard

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Alle radici dell’ecofemminismo vi è il riconoscimento che vari sistemi di oppressione si rinforzano a vicenda. Prendendo spunto dall’analisi femminista socialista che vedeva razzismo, discriminazione di classe e sessismo come connessi, le ecofemministe hanno riconosciuto ulteriori somiglianze tra queste forme di oppressione umana e le strutture oppressive dello specismo e del dominio sulla natura. Uno degli impeti iniziali per il movimento ecofemminista fu la presa di coscienza del fatto che la liberazione delle donne – lo scopo di tutte le correnti del femminismo – non poteva essere completamente raggiunta senza la liberazione della natura; e allo stesso modo, la liberazione della natura così ardentemente desiderata dagli ecologisti non si realizzerà senza la liberazione delle donne.
Le attiviste ecofemministe hanno lavorato nei movimenti ecologisti, contro le nocività, nel movimento delle donne, in quello di liberazione animale, e nel movimento contro il capitalismo. Ma nonostante molte ecofemministe riconoscano l’eterosessismo come un problema, manca ancora un’esplorazione sistematica delle potenziali connessioni tra le teorie ecofemministe e quelle queer. Analizzando le costruzioni sociali di ciò che viene descritto come “naturale”, i vari utilizzi del cristianesimo per logiche di dominio, e la retorica del colonialismo, questo saggio cerca quelle interconnessioni teoriche e spinge sull’importanza di sviluppare un ecofemminismo queer.

Transcending Anatomy – Guida ai corpi e alle sessualità trans

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Transcending Anatomy è una guida per aiutare i/le partners di persone trans ad esplorare i corpi e il sesso. Comincia con lo smontare alcuni pregiudizi diffusi, poi affronta le strategie per capire la corporeità del tuo/della tua partner, quale linguaggio usare, cosa vi fa sentire bene. Parla anche di come arrivare a sentirsi a proprio agio con il contatto fisico, di come affrontare la disforia, e di modi creativi grazie ai quali lavorare sui limiti. Non vi dirà cosa dire o fare durante il sesso, o quello che il vostro/la vostra partner vuole – piuttosto pensate a questa guida come a un punto di partenza per sfi dare i vostri pregiudizi e parlare di questo argomento.

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